L’abito tributo a “Jina Mahsa Amini” di Leila Hafzi

L’abito Revolution di Leila Hafzi è un tributo alla memoria di “Jina Mahsa Amini” barbaramente uccisa a Tehran un anno fa per non aver osservato l’obbligo del velo.

Un abito con i colori dell’antica bandiera iraniana sotto la dinastia Pahlavi è il mio contributo di speranza a tutti gli iraniani nel mondo per un Iran libero e democratico” dice Leila Hafzi, designer, artista, designer e attivista.

The Revolution Dress Leila HafziIl 16 settembre ha marcato un anno dall’ omicidio di Jina “Mahsa” Amini, uccisa a 22 anni a Tehran dalla cosiddetta Polizia della Morale, per non aver coperto completamente i capelli con il velo.

Un artista ha la responsabilità sociale di suscitare la speranza e di infondere il coraggio di combattere per un futuro migliore. Dobbiamo rimanere uniti per proteggere le democrazie in tutto il mondo” dice Leila Hafzi.

L’ABITO REVOLUTION

Il movimento di protesta avviato in Iran dall’assassinio di Jina Mahsa Amini ha ispirato l’ ultima collezione di Leila Hafzi. L’abito Revolution in particolare riprende i colori dell’antica bandiera iraniana, usata dalla dinastia Pahlavi prima del colpo di stato del 1979.

Il 23 settembre la morte di Jina “Mahsa” Amini è stata commemorata al Global Citizen Festival di New York, il più grande movimento mondiale per la sostenibilità, l’uguaglianza, e i diritti umani, dove si sono riuniti i più importanti artisti del mondo.

L’ attivista iraniana Sophia Kianni si è tagliata una ciocca di capelli davanti a un pubblico di 60.000 persone riunito per il Global Citizen sul grande prato di Central Park. Indossava l’abito Revolution di Leila Hafzi, nei colori della bandiera iraniana e fermato da una cintura ricamata a mano raffigurante il leone e il sole, decorazioni simboliche della dinastia Pahlavi.

Sophia Kianni Global Citizen (photo credit Getty Images)È stato un momento importante e sono orgogliosa di aver contribuito. Per 25 anni ho creato modelli ispirati ai grandi eventi della politica internazionale. L’anno scorso nella collezione “Veritas Liberati” avevo creato una fusione di disegni tradizionali provenienti da Russia e Ucraina per rappresentare in modo simbolico il mio supporto ai civili innocenti che soffrono in ogni conflitto.

Quest’anno mi sono ispirata al movimento libertario iraniano e ho dato il mio contributo alla causa con la collezione “Zan Zendegi Azadi” (“Donne vita Libertà”)

Come artista e designer voglio contribuire attivamente a eliminare le ineguaglianze nella nostra società, sia qui a casa che nel mondo. Le donne sopportano violenza e oppressione in molte parti del mondo, anche in paesi con i quali ci confrontiamo.” dichiara Leila Hafzi.

L’abito Revolution sarà successivamente mostrato a Doga a Oslo (22/10) e a Grieghallen (29/10). L’abito sarà infine consegnato alla Principessa Noor Pahlavi, nipote di Modammed Reza Pahlavi e della Regina Faradibah, che insieme al resto della famiglia sta lottando per un Iran libero e democratico.

Photo Credits

  • Abito Revolution Dress Leila Hafzi
    Collezione Royaye Sefid XIV 2024 «Zan Zendegi Azadi» Donne Vita Libertà
    Photo Nina Carlsen – Model Lotta Ormøy – Styling Inger Therese Auestad.
  • Sophia Kianni Global Citizen
    Photo Getty Images